Jerusalem, my dear,
quanto sei bella con questa luce incantata del crepuscolo. quanto sei sensuale anche nel tuo continuo andi-rivieni di pedoni frettolosi che ti calpestano appena. anche con le continue minacce di morte, rimani intatta, dritta, inflessibilmente bella e dorata. sei innocente te, siamo noi che ti abusiamo, noi che abusiamo del tuo sublime carisma e della tua immacolata bellezza. ti sei sempre trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato, eppure rimani qua, immobile e forte di quello che rappresenti per il mondo intero. un mondo sgangherato, rotto, dolorante. un mondo egoista e guerrafondaio. ogni volta che ti danno la colpa te rimani serena, splendida, illuminata di una luce tutta tua. con le tue albe ed i tuoi tramonti infiniti, rosa, rossi, arancioni.
Jerusalem, my dear,
non ti sento casa mia, ma ti sento come una madre adottiva. non ti posso prendere come patria natia, ma posso essere da te abbracciata ogni qual volta ne senta il bisogno anche se i tuoi abbracci a volte sono infangati di sangue altri, sangue umano di umani che umani non sono perche` si ammazzano in tuo nome. tu questo peccato non glielo hai mica chiesto? e le tue braccia si allargherebbero per tutti noi, senza distinzioni di religione, credo, o colore della pelle, ma noi umani te lo impediamo, siamo vogliosi, siamo irascibili e molto, molto, molto egoisti e quindi ti comandiamo a chi e come e quando estendere il tuo abbraccio. e se lo fai in modo sbagliato ti facciamo saltare in aria una parte, un quartiere, un viottolo, e poi, dopo, quando ci sentiamo in colpa di cosa e` accaduto, ti fasciamo il capo ancora una volta.
Oh Jerusalem, my dear,
ti prego, almeno te, aiutaci a guardare avanti e non più indietro. non ne abbiamo bisogno, il futuro e dinnanzi e non sembra molto limpido e nemmeno molto sereno, ma tu puoi, tu sai, come far brillare anche i luoghi più macabri e severi, donaci la tua luce infinita, facci avere un quarto del tuo barlume innocente e puro. sii, la guida che ci condurrà ad una pace, soluzione, o convivenza possibile.
Jerusalem, my dear,
nonostante tutto e tutti, tu continua ad esistere, imponiti, rimani inflessibile, immobile e in piedi, sempre.
Coinvolgente , come se parlassi con D-o
baci